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Congedo di paternità

Il papà bisogna farlo anche per legge!

Stai per diventare papà? sei appena diventato papà? Sapevi che…………


A partire dal 13 agosto 2022, il nuovo «congedo di paternità obbligatorio» riconosce ai padri, lavoratori dipendenti, un permesso di 10 giorni collocabili tra i due mesi prima della data presunta del parto e i cinque mesi successivi alla data di parto.
Più che un diritto, come illustrato dall’Inps nella circolare 122/2022, un dovere: il lavoratore deve, astenersi dal lavoro (presumibilmente per accudire il neonato, ma può anche andare al mare o ai monti).

La novità arriva dal Dlgs 105/2022, con le disposizioni per l’attuazione della direttiva Ue 2019/1158 sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare. Non occorre la domanda per fruire del nuovo congedo, ma va fatta una “comunicazione” al proprio datore di lavoro con anticipo di almeno cinque giorni. Il nuovo congedo va a sostituire due analoghi congedi del padre (obbligatorio e facoltativo), introdotti dall’entrata in vigore del Dlgs 105/2022, a partire dal 13 agosto 2022.
Il nuovo congedo è obbligatorio e vincola tutti i lavoratori dipendenti, compresi domestici e agricoli a termine, per i quali non è richiesto alcun requisito contributivo salvo la sussistenza di un rapporto di lavoro al momento della fruizione del congedo.
Non spetta, invece, ai padri lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps, né a quelli autonomi.


Durata e fruizione.
Il nuovo congedo dà il diritto (ma di fatto è dovere) ai padri lavoratori dipendenti di fruire di 10 giorni lavorativi di permesso, dai due mesi prima della data presunta del parto e fino ai cinque mesi successivi alla data del parto. Se il parto è plurimo i giorni sono 20, a prescindere dal numero dei figli nati. La fruizione del congedo può essere frazionata a giorni, ma non a ore.


Indennità e contributi.
Per tutto il periodo di congedo al lavoratore viene riconosciuta un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione con la copertura figurativa dei contributi. Per retribuzione s’intende quella media globale. L’indennità viene anticipata dal datore di lavoro che successivamente la conguaglia con quanto dovuto all’Inps.


Una “comunicazione” al posto della domanda.
I papà lavoratori dipendenti del settore privato devono comunicare al proprio datore di lavoro i giorni in cui intendono fruire del congedo obbligatorio, con anticipo non inferiore a cinque giorni, se possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto, salvo che la contrattazione collettiva non preveda condizioni di migliore favore. Se la fruizione è nei due mesi antecedenti la data presunta del parto, il lavoratore deve comunicare tale data presunta al datore di lavoro. La comunicazione va fatta in forma scritta o, se presente, mediante sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze