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Sei un lavoratore notturno? Sapevi che…

Sei un lavoratore notturno? Lavori su turni anche di notte?
Sapevi che…….


Lavoratori genitori con figli fino a 3 anni


La prima categoria interessata dall’agevolazione sono le lavoratrici madri di un figlio di età inferiore a tre anni o, alternativamente, i padri conviventi con le stesse.
E’ fatto divieto ai datori di lavoro di adibire le lavoratrici al lavoro notturno dal momento in cui è accertato lo stato di gravidanza fino al compimento del 1° anno di vita del bambino.


La seconda categoria è quella della lavoratrice o del lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni.


Con queste due indicazioni il Legislatore ha voluto riconoscere la prevalenza dell’assistenza ai figli rispetto all’organizzazione del lavoro.

Lavoratori e familiari disabili

La normativa vigente prevede anche una terza categoria che non può essere obbligatoriamente adibita al lavoro notturno.


Si tratta dei lavoratori che “abbiano a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104”. Art. 3 comma 3 Pertanto il disabile va considerato “a proprio carico” anche ai fini dell’esenzione dal lavoro notturno quando il lavoratore presti a questi effettiva assistenza. Le indicazioni INPS, precisano che, “tale assistenza non debba essere necessariamente quotidiana, purché assuma i caratteri della sistematicità e dell’adeguatezza rispetto alle concrete esigenze della persona con disabilità in situazione di gravità.”


Quando inizia la notte
Che cosa si intende per lavoro notturno? Viene considerato “periodo notturno” l’arco di tempo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le sei del mattino. Viene considerato “lavoratore notturno” qualsiasi lavoratore che svolga almeno tre ore del proprio orario di lavoro giornaliero durante il periodo notturno.


Riferimenti:
Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105 comma 1 e 2
Circolare INPS 23 maggio 2007 n. 90
Ministero del lavoro, risoluzione n. 4 del 6 febbraio 2009,

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